ESA estende la missione Envisat fino al 2013, in attesa di GMES

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Gli stati membri di ESA hanno concordato l'estensione della missione di osservazione terrestre Envisat fino al 2013. Envisat è stato lanciato nel 2002 a scopi di ricerca, monitoraggio e previsione del clima. La decisione è stata presa durante l'ultimo meeting del Programma di osservazione della terra dell'agenzia europea, riconoscendo di fatto l'elevato numero di utilizzatori e le ottime condizioni in cui si trova il satellite, dopo 7 anni di operazioni.

Envisat (Environmental Satellite) ha un carico pagante composto da ben 10 differenti strumenti che studiano l'atmosfera terrestre, il mare, la terra e le superfici ghiacciate, assicurando il monitoraggio globale dello stato del pianeta. Negli ultimi anni l'utilizzo di queste risorse è aumentato notevolmente, estendendo l'uso di Envisat al monitoraggio dello spostamento di iceberg, macchie di olii e abusi ambientali su scala mondiale e regionale, con dei dati quasi in tempo reale.

Alcuni dati che quotidianamente Envisat produce sono le temperature delle acque e della terra, le mappe degli incendi su scala globale, i livelli di radiazione UV e le concentrazioni di Ozono: tutte queste informazioni sono liberamente accessibili dai databases di ESA.

L'estensione della missione riflette anche il bisogno della comunità scientifica di monitorare i cambiamenti fisici e climatici su una scala temporale sempre più vasta, evidenziando i trend climatici e le loro conseguenze, soprattutto le concentrazioni di gas, l'effetto serra, le temperature degli oceani ed il loro livello, la riduzione dei ghiacci polari.

Lo sforzo di Envisat segue l'impegno di ESA in questo settore, iniziato dai primi anni 90 con i satelliti ERS-1 ed ERS-2, ma soprattutto consentirà all'agenzia europea di annullare il gap tra Envisat stesso ed il nuovo sistema di satelliti Sentinel per l'osservazione della Terra, parti del programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security), finanziato per la sua seconda fase nella scorsa ministeriale in Olanda.

Nello specifico di GMES, Sentinel-1 assicurerà la copertura radar, Sentinel-3 i sensori ottici e l'altimetro radar e Sentinel-5 i sensori atmosferici: tutti questi sono payload presenti su Envisat, e continueranno ad operare fino alla fine per programma, nel 2013.

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