IMAX e 3D per Hubble

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Come gia' accennato, l'equipaggiamento della missione STS 125, dedicata all'ultima manutenzione del telescopio spaziale, comprendeva anche una cinepresa IMAX con formato 3D.
Come noto l'IMAX e' basato su una pellicola di grandissimo formato (70 mm) per la massima risoluzione, abbinata alla proiezione su schermi giganti, e, di recente, alla visualizzazione in 3 dimensioni.

Il film dedicato ad Hubble, dal titolo Hubble 3D, e' in uscita nella primavera 2010 con distribuzione Warner Brothers. Narrera' della vita operativa e dei risultati del telescopio spaziale, e questa ultima manutenzione avra' un ruolo centrale nella narrazione.

Greg C. "Ray Jay" Johnson, pilota di STS 125, ha avuto l'onore e l'onere di occuparsi delle riprese, divenendo a tutti gli effetti direttore della fotografia delle sequenze.
Il compito era davvero probante. Normalmente per ottenre l'effetto 3D vengono impiegate due diverse pellicole, con angolazioni leggermente discostanti. I limiti di peso ed ingombro imposti dallo shuttle, pero', hanno portato all'impiego di una sola pellicola per entrambi gli "occhi". In conseguenza di cio', per mantenere l'esposizione a 24 fotogrammi al secondo, la pellicola doveva scorrere a velocita' doppia del normale, ovvero piu' di duecento metri al minuto. Il caricatore della cinepresa, da un miglio, ha fornito dunque solo 8 minuti di riprese.

Prima della missione era stato stilato un elenco di circa 40 "situazioni" da usare come possibili soggetti di ripresa, con la raccomandazione categorica di evitare le inquadrature del tipo "ciao mamma!" degli astronauti, ma i problemi veri sono stati ben altri, a partire dall'accumularsi di condensa sul finestrino dell'orbiter dedicato all'IMAX, per passare alle mutevoli condizioni di illuminazione (con un'"alba" ogni 3 quarti d'ora il set costituito dallo shuttle e' un incubo, in questo senso).

Sebbene un computer fornise a Johnson un'idea di quanto andava riprendendo (l'equivalente dei "giornalieri" di una produzione convenzionale), il risultato effettivo di tutto questo lavoro si conoscera' solo con l'esame delle pellicole, al ritorno dello shuttle. Per fortuna la produziione dispone anche di molto girato relativo ai lunghi mesi di addestramento precedenti la missione, nonche' di altri spezzoni risalenti al 1990 ed al 1993. Questi, pero', verranno rielaborati in 3 dimensioni.

Infine, per la gioia degli astrofili, circa un terzo del film finale sara' basato su immagini riprese da Hubble stesso.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017