Eutelsat sceglie la Cina per il prossimo lancio: critiche

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

I vertici della compagnia Arianespace hanno manifestato estremo stupore circa la decisione d’Eutelsat sulla scelta della Cina per il prossimo lancio del satellite W3B.

J.Y. LeGall, CEO della compagnia Arianespace, al margine dell’annuale mostra e conferenza satellitare di Washington, ha espresso la sua perplessità su tale scelta; in oltre ha ricordato che la scelta d’Eutelsat di servirsi di un lanciatore cinese, decisione per altro ratificata all’inizio del mese di Marzo, potrebbe far scattare reazioni avverse statunitensi.

Esiste, infatti, una norma statunitense (ITAR 1998) sul controllo dell'esportazione e importazione di prodotti tecnologici che ne vieta il commercio verso determinati paesi, Cina inclusa.
Rileva LeGall che il satellite d’Eutelsat non contiene componentistiche tecnologiche costruite in USA, ma stessa società rivende agli Stati Uniti i propri servizi.

Un membro Repubblicano del Parlamento Americano: D. Rohrabacher, ha sollevato il problema affermando che il governo faccia pressioni su Eutelsat affinché possa tornare sui propri passi. Pur confermando che le esportazioni di tecnologia non siano bloccate da leggi e regolamenti, bisogna vigilare che la tecnologia stessa non sia “trafugata”.  Termina Rohrabacher: la questione è aperta e se l’amministrazione Obama non si pronuncerà, il trasferimento di tecnologie verso paesi “avversi” sarà perfettamente accettabile in un modello di business.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.