Astrofisica da record per l’ASI

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Un 2008 da record per l’Agenzia Spaziale Italiana e l’esplorazione del cosmo. Infatti nella lista dei più importanti risultati della fisica per l'anno 2008, riportata sul numero 879 di dicembre dell'American Institute of Physic Bullettin of Research News e divisa in dieci aree tematiche, ben cinque riguardano ricerche condotte da missioni spaziali che vedono l'ASI in primo piano.

“Un un gran bel risultato per i ricercatori italiani e per l'Agenzia” è il soddisfatto commento di Enrico Flamini a capo dell’Unità Osservazione dell'Universo dell’ASI che ha ricordato il ruolo che l’Italia e l’ASI ha da sempre nell’ambito della ricerca spaziale e che è stato recentemente ribadito nell’ultimo vertice ministeriale dell’ESA dove l’Italia ha segnato la propria leadership nell’ambito dell’esplorazione robotica dell’Universo.

Di seguito i risultati segnalati dalla rivista e il ruolo italiano:
* la scoperta dei geyser d'acqua su Encelado effettuatta dalla sonda Cassini, una missione congiunta NASA-ASI-ESA, con un contributo determinante dello spettrometro italiano VIMS;
* la scoperta di depositi di ghiaccio al di fuori dei poli fatta da ambedue i radar dell’ASI, Marsis a bordo della sonda europea Mars Express, e SHARAD, sulla sonda NASA Mars Recoinassance Orbiter;
* la determinazione delle strutture delle nubi di Venere che ha visto il sostanziale contributo dello strumento VIRTIS, evoluzione di VIMS, sulla sonda europea Venus Express;
* l'osservazione, fatta da Swift, missione NASA con un fondamentale contributo italiano,del più brillante Gamma Ray Burst mai osservato proveniente da un oggetto distante 7 miliardi di anni luce o, in altri termini, da sette miliardi di anni fa quando l'universo aveva solo la metà della sua età odierna;
* l'evidenza di un eccesso di elettroni, con  energia di centinaia di GeV, nei raggi cosmici misurata della missione Pamela, in collaborazione russa Roscomos e che è correntemente interpretata come possibile evidenza dell'annichilazione di particelle pesanti della materia oscura.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.