Rivoluzione francese nello spazio

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Il governo francese starebbe considerando missioni europee per la Luna e Marte. Per raggiungere l'ambizioso obiettivo, si vorrebbe trasferire l'iniziativa in materia spaziale dai burocrati ai politici europei, in particolare lungo l'asse Parigi-Londra, per evitare che il vecchio continente si veda superato anche da Giappone, Cina ed India.

La presidenza francese dell'UE, iniziata oggi I luglio, sarebbe l'occasione per infondere una vigorosa spinta politica all'attivita' spaziale europea, prendendo ad esempio la leadership che la NASA, in quanto agenzia governativa, infonde ai programmi  spaziali americani.

Il paragone appare un po' forzato a Alan Cooper, manager ESA: "La NASA basa la sua reputazione sui programmi che ha messo in atto. Per essi spende in un anno circa 7 o 8 volte quanto speso dall'ESA. Pertanto ci si aspetta dalla NASA un rendimento di profilo altrettanto elevato. Per dare al programma spaziale europeo lo stesso impatto, occorrerebbe un livello di investimenti paragonabile".

Nei suoi 33 anni di vita l'ESA ha raggiunto notevolissimi risultati, grazie all'apporto dei suoi 17 stati membri (tra cui Svizzera e Norvegia, nonche', saltuariamente, Canada), che vedono un ritorno di investimenti nelle rispettive industrie nazionali praticamente identico a quanto elargito all'Agenzia.
Nondimeno, i critici sostengono che tutta la filosofia ESA risale ai tempi della guerra fredda, quando l'ideale era rappresentato dal costituire un "ponte" fra USA e URSS. Ora che lo scenario e' radicalmente mutato, si sostiene la necessita' di una completa autonomia, ad esempio con un veicolo per il trasporto equipaggi. L'iniziativa francese mirerebbe proprio a questo, giungendo a menzionare esplicitamente in alcuni documenti una missione umana su Marte, missione che non sarebbe preceduta da altre piu' "semplici", tipo la Luna. Questo evidentemente richiederebbe una coesione politica a livello decisionale senza precedenti.

D'altro canto, come chiosa ancora Alan Cooper,:"Chi paga l'orchestra sceglie la musica. Chi raccoglie i fondi e' nella condizione di decidere come andranno spesi. Stiamo parlando di un cambiamento radicale negli obiettivi dell'ESA, e dovra' essere una decisione condivisa da tutti i membri."

In quest'ottica, la Francia vede la Gran Bretagna come partner ideale, in base ad una serie di visioni comuni sull'attivita' industriale e sui piani di esplorazione in generale.

Tuttavia questi nuovi approcci non saranno facilmente accolti dall'ESA: l'attaccamento delle persone all'Agenzia Spaziale si traduce, di fatto, in una ricerca del mantenimento dello staus quo. Il fallimento della nuova iniziativa politica di rilancio dell'ESA potrebbe tradursi, sempre secondo Cooper, nel sorpasso ad opera di cinesi ed indiani.

Di tutti questi delicati temi si discutera' in novembre durante un importante incontro dei ministri degli stati membri ESA. L'importanza di questa iniziativa e di altre gia' intraprese per il benessere economico dell'UE, quali il sistema Galileo, e' considerata tale che la stessa Commissione Europea (il "governo" UE) si sta facendo carico di sostenerne l'impulso.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017