Il Radar SHARAD completa la stratigrafia di Marte

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Il radar sounder SHARAD della missione NASA Mars Reconnaissance Orbiter ha fornito immagini della stratigrafia del polo nord di Marte. Cosi’ inizia l’articolo “Mars North Polar Deposits:Stratigraphy, Age and Geodynamical Response” pubblicato oggi su Science e preparato da un gruppo di ricercatori italiani e statunitensi, tra i quali anche il responsabile scientifico del radar, il Dr Roberto Seu, ricercatore del Dip. INFOCOM della Sapienza Università di Roma, analizzando i dati di SHARAD, un radar tutto italiano, voluto e finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

Il radar, inizialmente concepito dal gruppo del Prof. Giovanni Picardi del Dip. INFOCOM è stato poi progettato e costruito in cooperazione con l’industria leader nel campo spaziale, la Thales Alenia Space Italia, dimostrando come ASI, Università ed industria possono cooperare raggiungendo insieme risultati di eccellenza. Le sue caratteristiche gli consentono di “vedere”, utilizzando le radiofrequenze, anche sotto superfici impenetrabili nell’ottico.

L’importanza dei risultati della ricerca è legata al fatto che tra i geologi ed i planetologi c’è un comune consenso nel ritenere il polo nord di Marte sia un immenso bacino sedimentario che custodisce i risultati di circa 3 miliardi di anni di deposizioni ed erosioni di ghiacci, polveri lava ed altri materiali vari e che mai era stato osservato con il dettaglio, di cui è capace SHARAD, anche al suo interno, sino a profondità di svariate centinaia di metri.

“Gli strati sono formati fondamentalmente da miscele di ghiaccio e polvere in frazioni diverse. L’analisi di questi strati ha portato a diversi risultati importanti che hanno consentito di migliorare le conoscenze sulla climatologia di Marte e quindi sulle variazioni dell’obliquità e dell’eccentricità orbitale del pianeta che avrebbero avuto cicli lunghi qualche milione di anni” ci dice il Dr. Seu. Ancora dall’osservazione della deflessione dello strato roccioso, su cui poggiano gli strati di ghiaccio e polvere e causata proprio dal loro peso, e’ stato possibile stimare la viscosità del mantello e quindi la produzione di calore più in profondità. In particolare in questo caso si è trovato che la litosfera di Marte sarebbe molto più spessa e rigida di quanto creduto sino ad oggi. Ciò significa che le condizioni per trovare acqua in forma liquida e quindi le condizioni per ogni forma di vita dovrebbero trovarsi a profondità maggiori di quanto ci si aspettasse qualche anno fa.

SHARAD è operativo sin dall’inizio di Novembre 2006 e la pianificazione delle osservazioni e l’elaborazione dei dati è effettuata da giovani ingegneri a contratto con il Dip. INFOCOM in un centro sviluppato per conto dell’ASI presso Thales Alenia Space a Roma, con la supervisione scientifica del Dr Seu. “La quantità e qualità delle osservazioni degli strumenti di bordo, ed in particolare di SHARAD, sono andate oltre ogni aspettativa e stanno convincendo la NASA ad approvare l’estensione della missione sino alla fine del 2010 e forse oltre” dice il dr. E. Flamini responsabile ASI del programma. Insieme a SHARAD sta operando intorno a Marte, questa volta a bordo della sonda Europea Mars Express, anche un altro il radar sounder italiano MARSIS, di cui è responsabile scientifico il Prof. Giovanni Picardi. MARSIS realizzato attraverso una cooperazione tra ASI e NASA. I due radar sono complementari in termini di profondità di penetrazione sotto la superficie e di capacità di evidenziare strati sottili.

Fonte: ASI

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.