Edwards AFB, nuova pista provvisoria Shuttle

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Pel le prossime missioni, dalla STS-124 alla STS-126 la tradizionale pista 22 non sarà disponibile come backup primario per le missioni shuttle a causa di lavori di rifacimento del manto e manutenzione ordinaria.
Al suo posto, e per gli utilizzi consueti della base, sede del 412th Test Wing e 95th Air Base Wing dell'USAF, è stata costruita una pista parallela, più corta e posizionata fra la pista principale e il piazzale intersecando i raccordi già esistenti.
La nuova pista, rinominata ugualmente 04/22, sarà lunga 3660m e larga 91m, contro i 4570m della precedente.
A causa dei 1000m di pista in meno si sono rese necessarie, per quanto riguarda lo shuttle, nuove tecniche di rallentamento, nominali e d'emergenza e una nuova procedura di rollout anche se la lunghezza rimane molto al di sopra dei limiti minimi imposti dal mezzo.
I freni sono certificati per un uso massimo d'emergenza (successivamente devono essere sostituiti) di 82M ftlb.
Nell'ultimo atterraggio alla SLF del KSC Atlantis ha utilizzato solo 17M ftlb, nella vecchia pista lo shuttle poteva rallentare in sicurezza anche senza paracadute senza variare la forza dei freni, in questa nuova invece è da aumentare il setup nel caso si verificasse questa evenienza con la possibilità che vengano danneggiati e si debba ricorrere alla sostituzione del ceppo freni e dell'asse ruota.
Per questo si sono analizzati i ricambi disponibili al KSC e sono presenti 2 assi per il carrello principale, 1 asse/ammortizzatore assemblato e 4 ceppi freno assemblati (2 pronti e 2 in lavorazione).
Uno dei cambiamenti nella procedura sarà il ritardo nell'azionamento dei freni che passerà dagli ultimi 5000ft agli ultimi 4000ft permettendo alla navetta di decelerare per maggior tempo utilizzando la resistenza dell'aria e riducendo l'energia applicata sui freni.
Il rischio più alto, e considerato improbabile, è nella eccessiva forza frenante applicata ai freni nel caso di abort landing, o errore dell'equipaggio che rischierebbe di incendiare i ceppi facendoli esplodere per le alte temperature.
Per la missione STS-124 i problemi sono molto ridotti in quanto Discovery dopo aver trasportato Kibo sulla ISS rientrerà molto leggero e per questo richiederà poca energia aggiuntiva per l'arresto. Per questo ci si è focalizzati maggiormente su STS-125 e soprattutto STS-126 che sarà un volo logistico e rientrerà a terra con l'MPLM parzialmente pieno e quindi sensibilmente più pesante delle altre missioni.
I paramentri rimarranno comunque ben sotto la soglia di rischio essendoci comunque un buon margine di sicurezza anche per queste missioni.
La nuova pista è in asfalto/cemento, con i primi 1000ft, prima della soglia pista in cemento per un requisito dell'USAF.
I raccordi A, B e C continueranno ad intersecare la pista e sono presenti altri 1000ft a fondo pista per la decelerazione dello shuttle.
La pista è in fase di ultimazione con l'installazione dei sistemi visivi e strumentali di avvicinamento e si prevede l'entrata in servizio a giorni.
Per questo cambiamento non si è presa in considerazione la pista sul deserto salato (5/23) all'interno della base, già utilizzata per i test atmosferici dello shuttle e per STS-1.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.