Definito il piano di pensionamento degli SSME

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Con la fine del programma shuttle si avvia alla conclusione anche la carriera dei propulsori SSME installati sulle navette Americane.
Utilizzati per l'ascesa in orbita per un tempo di otto minuti e mezzo a volo, hanno subito un unico malfunzionamento, risultato in un Abort To Orbit (STS-51F), in oltre 25 anni di carriera e oltre 350 voli .
Riutilizzabili fino a 20 volte e dal costo di 40 milioni di dollari l'uno si apprestano ad essere pensionati definitivamente lasciando il testimone al più performante J-2X.
La messa a terra di questi propulsori è una fase abbastanza critica nella gestione, con soli 4 esemplari ancora da costruire si deve cercare di ridurre in maniera omogenea la linea di produzione, mantenendo però inalterate le capacità di intervento e manutenzione con le unità operative e per la produzione di ricambi e accessori.
Il primo passo è stato lo smantellamento del banco prova A-2 di Stennis.
Come detto rimangono 4 esemplari da costruire (unità 5013, 5014, 5015 e 5016) con altri 2 potenziali in base alle decisioni che verranno prese sul "Launch Manifest" o in base a problemi imprevisti con altre unità.
Una capacità minima di produzione verrà dunque mantenuta in caso si decidesse di produrre anche i due 5017 e 5018.
Da gestire ci sono poi i contratti con 53 aziende fornitrici che dovranno essere sospesi al termine della produzione.
Intanto si sta decidendo se inserire nel "National Register of Historic Places" il forno di Canoga Park CA. in cui sono stati prodotti tutti gli ugelli dello Shuttle.
Anche se si prevede un imminente pensionamento non si è mai smesso di aggiornare i propulsori, ad esempio con la recente introduzione del sistema di controllo computerizzato AHMS (Advanced Health Monitoring System), o la modifica della turbopompa dell'ossigeno nell'ultima missione STS-120.
Stesso decorso toccherà al Michoud Assembly Facility (MAF), che probabilmente dalla prossima estate terminerà la produzione di ET per passare a tempo pieno alla realizzazione dell'upper stage dell'Ares I.

 

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.