Tutto pronto per il lancio di OSIRIS-REx

Photos of OSIRIS-REx spacecraft with the ULA fairing inside the PHSF.

OSIRIS-REx ha superato la Launch Readiness Review

osiris-rex-mission-logo12_copyNASA e ULA hanno ufficialmente approvato la data di lancio della missione OSIRIS-REx concludendo formalmente la Launch Readiness Review nella giornata di ieri. L’Atlas V con a bordo la sonda decollerà nella notte fra l’8 e il 9 settembre dallo SLC-41 della Cape Canaveral Air Force Station alle 1:05 (UTC+2); al momento anche le condizioni meteorologiche sono favorevoli all’80% durante la finestra di lancio che si estenderà per due ore con ventiquattro opportunità di decollo. Nella giornata di mercoledì verrà eseguito il rollout del razzo e inizieranno le fasi finali della preparazione al lancio.

Durante la riunione di ieri è stato ribadito che al momento i preparativi procedono regolarmente, tutto è pronto per il decollo e anche la recente esplosione di un Falcon 9 allo Space Launch Complex 40, che dista meno di due chilometri dall’edificio dove si trovano la sonda e l’Atlas V, non ha avuto alcun impatto sulla missione.
Proprio a seguito di questo incidente, nel fine settimana un gruppo del NASA Launch Services Program ha completato un controllo scrupoloso per indagare la presenza di hardware ed equipaggiamento di lancio condiviso fra il Falcon 9 e l’Atlas V, concludendo che al momento non vi è alcun potenziale rischio aggiuntivo per il lancio. Anche lo Space Launch Complex 41 e i dintorni sono stati ispezionati accuratamente alla ricerca di possibili danneggiamenti, contaminazioni o di detriti scaturiti dall’esplosione del Falcon 9.

Atlas V 411 usato per il lancio del satellite ASTRA 1KR

OSIRIS-REx utilizzerà un Atlas V in una configurazione di lancio molto particolare, la 411: il razzo sarà dotato di un fairing del diametro di quattro metri (prima cifra),  uno stadio superiore Centaur con un solo propulsore (terza cifra) e un solo Solid Rocket Booster laterale, che renderà alquanto asimmetrica l’apparenza del razzo. La presenza di un solo booster solido e il conseguente sbilanciamento di spinta renderanno necessaria una continua compensazione da parte del RD-180, il motore del primo stadio, che grazie al meccanismo di controllo della spinta sarà in grado di garantire comunque un decollo sulla verticale.

OSIRIS-REx, che per esteso si legge Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security-Regolith Explorer, è la terza missione del programma New Frontiers di NASA, classe di missioni planetarie di media grandezza, dopo Juno e New Horizons.

Un’ora dopo il decollo la sonda raggiungerà l’orbita eliocentrica che la condurrà all’incontro con il vicino asteroide Bennu, l’arrivo è previsto per l’agosto 2018, dopo un gravity assist con la Terra nel settembre 2017. Durante la permanenza presso l’asteroide, della durata di quasi due anni, OSIRIS-REx studierà a fondo la morfologia e la topologia del corpo celeste grazie ad una serie di telecamere, altimetri e spettrometri. Bennu è un asteroide di tipo B, probabilmente molto ricco di composti di carbonio, ha un diametro medio di circa 250 metri e una superficie stimata di 0.8 chilometri quadrati.

Il momento clou della missione sarà raggiunto a metà del 2020, quando la sonda tenterà un mai prima eseguito tentativo di raccogliere dei campioni di regolite dalla superficie dell’asteroide. La sonda si avvicinerà lentamente a Bennu, estendendo uno strumento, chiamato Touch-and-Go Sample Acquisition Mechanism (TAGSAM), all’estremità di un braccio robotico; una volta a contatto della superficie, alcuni sbuffi di azoto solleveranno il materiale dal terreno e un meccanismo aspirerà la polvere del suolo nell’apposito contenitore. Il processo di raccolta sarà abbastanza rapido, durerà una decina di secondi, l’obiettivo sarà quello di raccogliere almeno 60g di materiale. Si tratta della quantità minima stimata, infatti nei test di laboratorio è stata verificata l’abilità di TAGSAM di raccoglierne agilmente molto più materiale, con dimensioni massime fino a 2 centimetri. Dopo la raccolta il campione verrà posto in una capsula di rientro, simile a quella utilizzata durante la missione Stardust.
Proprio per lo straordinario valore scientifico rappresentato da questi campioni, durante tutta la preparazione della missione è stata posta molta cura nell’eliminazione di ogni possibile elemento contaminante, specialmente i residui organici rilasciati dalle persone e da alcuni materiali come il nylon e gli adesivi.
OSIRIS-REx lascerà Bennu nel marzo 2021, raggiungerà nuovamente la terra a settembre 2023 e durante il flyby rilascerà la capsula di rientro, che dotata di paracadute e scudo termico, atterrà secondo i piani nel deserto dello Utah.

Qui è disponibile il Press Kit della missione in formato PDF.

Fonte: NASA.

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Filippo Magni

Appassionato di spazio, studente di ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Collabora all'amministrazione del forum come "Operations Officer". Scrive su AstronautiNEWS da maggio 2009.