La nuova politica spaziale dell’Unione Europea

European Commission. Credits: ec.europa.eu
European Commission. Credits: ec.europa.eu

L’Unione Europea ha acquisito competenza in materia di politica spaziale solamente con il Trattato di Lisbona. In particolare, l’articolo 189 del TFUE invita l’Unione ad elaborare una specifica politica spaziale europea al fine di promuovere il progresso tecnico e scientifico, la competitività industriale e l’implementazione delle sue politiche.

Le priorità politiche del presidente Juncker hanno in questo senso evidenziato la ‘necessità di mantenere e rafforzare una base industriale forte che garantisca la leadership mondiale dell’Europa in settori strategici come lo spazio’. A tal fine, la lettera di missione al Commissario Bieńkowska prevede che, tra le altre cose, ci si concentri sull’istituzione di un quadro normativo coerente e stabile per la produzione e sviluppo di applicazioni spaziali in Europa.

Il settore spaziale fornisce un importante contributo a diverse priorità della Commissione, tra cui:

  • Un mercato interno più equo e con una base industriale rafforzata
  • Lavoro, crescita e  investimenti (spazio e tutte le industrie che forniscono servizi satellitari);
  • Energia (clima, trasporti, energia);
  • Il mercato unico digitale (telecomunicazioni, economia dei dati);
  • Migrazione, controllo delle frontiere, gestione delle crisi;
  • L’UE come attore globale più forte.

L’Unione Europea, attraverso la Commissione, è uno dei maggiori contribuenti per i programmi spaziali in Europa (essa copre 1/4 del bilancio ESA) e il più grande utente istituzionale dell’industria europea dei lanciatori.

Negli anni 2014-2020, l’Unione investirà oltre 12 miliardi di euro nei suoi programmi spaziali di punta (Galileo e Copernico) e in Horizon 2020 per la ricerca spaziale. Inoltre, l’industria spaziale sta attraversando profondi cambiamenti a causa delle innovazioni tecnologiche che creano nuovo interesse nello spazio da parte del settore privato: lo spazio sta attirando sempre più società che operano con modelli di business lontani da quelli tradizionali.  Per questi e per altri motivi,  l’Europa deve trovarsi impegnata in prima linea nel far fronte a questi sviluppi.

Una nuova Roadmap per l’Europa

La nuova strategia spaziale europea, annunciata con un recente comunicato stampa, definirà la visione della Commissione Juncker per lo sviluppo di una politica spaziale europea forte e che sappia massimizzare i benefici sociali ed economici degli investimenti spaziali dell’UE. Lo sviluppo di una politica spaziale europea è quindi una scelta strategica per l’Europa.

Per cio’ che concerne innanzitutto i programmi spaziali, si continuerà a implementare il quadro normativo esistente: (EU) No 377/2014 ( “Copernicus Regulation”) e (EU) No 1285/2013 (“Galileo Regulation”). Nel 2010, la Commissione ha adottato un action plan per il sistema di navigazione satellitare globale (GNSS) – (COM (2010) 308)-, che ha individuato azioni concrete per promuovere l’uso del GNSS. Sempre a questo proposito, una revisione di Copernico e Galileo è prevista nel 2017. I risultati di questa attvità  saranno poi utilizzati nel contesto della revisione generale del quadro finanziario corrente (2014-2020) e  per la preparazione del prossimo quadro pluriennale.

La politica spaziale dell’UE si basa principalmente sulle attività degli Stati membri e dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Le competenze tecniche dell’ESA sono cruciali per lo sviluppo dei programmi spaziali europei, ma anche nella fase di valorizzazione. A seguito dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona e del nuovo ruolo dell’UE nello spazio, la Commissione ha stabilito nel 2012 che si ‘stabiliscano adeguate relazioni tra l’UE e l’ESA’, il che ne ha avviato il riesame delle relazioni al fine di un’evoluzione della rispettiva partnership.

Satellite Galileo

Principali obiettivi

Il principale obiettivo di questa nuova roadmap è quello di impostare la visione strategica e le priorità chiave per lo sviluppo delle attività spaziali europee fino al 2020, attraverso un processo aperto e inclusivo, che coinvolga tutti i soggetti della comunità spaziale europea e coloro che sono impegnati nello sviluppo di nuovi mercati.

Gli obiettivi specifici della strategia sono:

  1. Implementazione e sviluppo  di Copernicus e Galileo

Rimane confermato che la priorità fondamentale per la politica spaziale europea rimarrà l’implementazione di Copernico e Galileo. Inoltre, la nuova strategia individuerà eventuali misure volte a sostenerne lo sviluppo sul mercato europeo, il che risulterà un beneficio per autorità pubbliche e soggetti privati attivi nel settore spaziale.

È importante tuttavia garantire che l’industria europea sia ben preparata a livello economico, dato che questo sviluppo del mercato potrà richiedere l’adozione di diverse misure concrete, la cui portata e contenuto verranno accuratamente preparate in concertazione con le parti interessate e gli Stati membri. Tenuto conto delle differenze tra Copernico e Galileo, le misure dovranno essere mirate specificamente alle varie parti interessate.

Nel caso di Copernico, la sfida principale è quella di consentire agli utenti di accedere facilmente e rapidamente ai suoi dati,  in modo che questi siano diffusi e utilizzati il più ampiamente possibile. Copernico giocherà un ruolo sempre più importante nel sostegno delle politiche e della legislazione dell’UE in vari settori (ad esempio l’ambiente, il clima, lo sviluppo, l’agricoltura, la sicurezza etc.).

Per quanto riguarda Galileo, l’intenzione è quella di sviluppare un approccio strategico basato su una serie di iniziative tecniche e settoriali, scelte con estrema cura, al fine di massimizzarne l’impatto sul mercato. L’obiettivo finale è che l’uso di Galileo e EGNOS sia ottimizzato, per contribuire allo sviluppo tecnologico, la crescita economica e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Queste azioni potranno essere accompagnate  da adeguate attività di comunicazione e di informazione volte a sensibilizzare i settori pubblico e privato.

2. Nuove opportunità di mercato per applicazioni e servizi spaziali

Lo scopo principale sarà di individuare i possibili ostacoli al maggiore coinvolgimento del settore privato nelle attività spaziali, così come la commercializzazione di applicazioni e servizi spaziali. Ciò potrà comportare possibili azioni future volte a migliorare il quadro legislativo generale, al fine di promuovere un mercato interno europeo competitivo per applicazioni e servizi spaziali. Inoltre, potranno essere formulate proposte sul rafforzamento della partecipazione del settore privato. Le esigenze istituzionali dell’UE, per quanto riguarda l’accesso allo spazio, saranno inoltre prese in considerazione. La nuova strategia potrà prevedere altre misure di sostegno.

3. Governance della politica spaziale Europea

Verrà inoltre ribadita l’importanza del partenariato con l’ESA. La nuova roadmap dovrebbe fornire indicazioni più chiare per i futuri progetti, compreso il modo per garantire la massima complementarità possibile.

4.  Altre aree di intervento

La nuova strategia dovrebbe individuare la necessità di ulteriori azioni in aree non previste precedentemente. Si prenderà in considerazione la ricerca spaziale e altre eventuali misure di assistenza tecnica volte, in particolare, ad intensificare il legame con la politica spaziale, al fine di sostenere la diffusione e lo sviluppo dei programmi spaziali e di rafforzare la base industriale europea e la sua non-dipendenza in tecnologie critiche. L’eventuale iniziativa sul GOVSATCOM, parte del piano d’azione per l’Industria Europea della Difesa, è un buon esempio.

 

Fonti: Parabolic arc, European Commission 

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