NASA: un contratto per le prossime missioni interplanetarie

La NASA ha da poco stipulato un contratto con la Bigelow Aerospace per lo studio e lo sviluppo di un veicolo realizzato dall’azienda stessa, il B330, per possibili future missioni che si svolgeranno al di fuori dell’orbita terrestre. Il contratto è stato eseguito nell’ambito dell’iniziativa “Next Space Technologies for Exploration Partnerships”, detta “NextSTEP”, compresa nel programma Advanced Exploration Systems della NASA.

Il veicolo B330, come dice il nome stesso, è un abitacolo di 330 metri cubi ed è in grado di ospitare fino a 6 persone. La maggiore innovazione di tale veicolo consiste nell’essere resistente alle radiazioni e a possibili collisioni con detriti o piccoli meteoriti, molto più di quanto possano fare gli attuali veicoli spaziali: questi ultimi avrebbero infatti un’eccessiva rigidezza che  non consentirebbe di resistere ad eventuali urti.

se la Bigelow Aerospace raggiungerà i risultati sperati, il B330 potrà essere utilizzato dalla NASA per effettuare esperimenti al di fuori dell’orbita terrestre bassa (LEO , “Low Earth Orbit” in inglese), non escludendo comunque la possibilità di utilizzare lo stesso modulo per fini commerciali. I primi moduli B330 saranno inizialmente testati in condizioni di orbita terrestre bassa.

Il presidente e fondatore della Bigelow Aerospace, Robert T. Bigelow, si dice entusiasta di questo traguardo raggiunto, sperando che la sua azienda riesca a soddisfare le esigenze dell’agenzia spaziale americana. In particolare, la NASA aveva già precedentemente avviato un progetto, denominato TransHab, per poter effettuare le prime missioni interplanetarie con equipaggio a bordo. Dopo questo fallito tentativo (soprattutto a causa dei costi troppo elevati), fu proprio la Bigelow ad acquistare i diritti per i brevetti della NASA per la produzione di simili veicoli.

Questo evento rappresenta quindi un ulteriore passo in avanti per dare vita a quello che finora era soltanto fantascienza: poter trasportare persone sulla Luna o su Marte (e oltre). Infatti, anche se nell’ultimo decennio sono sorte diverse compagnie spaziali private per intraprendere viaggi al di fuori dell’orbita terrestre (tra cui la Virgin Galactic, ad esempio), nessuna di queste ha potuto trasformare, finora, tale sogno in realtà. Riuscirà la Bigelow Aerospace ad essere all’altezza della situazione? Staremo a vedere.

Fonti: Parabolic Arc

Copyright immagine:  Bigelow Aerospace

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Valeria Parnenzini

Appassionata di spazio e tecnologia, collabora con AstronautiNEWS da Agosto 2015.