DREAMS comincia il suo viaggio verso Marte

Ha grossomodo le dimensioni di una scatola di scarpe e, batterie incluse, pesa poco più di 4 kg: ma contiene una strumentazione estremamente sofisticata, concepita per eseguire accuratissime misurazioni ‘in situ’ dei parametri atmosferici su Marte.

DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyzer on the Martian Surface), ‘cuore’ del lander EDM Schiapparelli della missione Exomars 2016, ha completato la campagna di test e finalmente cominciato il suo viaggio verso il pianeta rosso.

Una storia cominciata molti anni fa, quando in seguito alle trattative condotte dall’Agenzia Spaziale Italiana, l’ESA decise di emettere un bando per selezionare la strumentazione scientifica del modulo EDM. E fu proprio lo strumento DREAMS a essere selezionato, grazie al lavoro di un team assolutamente inedito, coordinato dal Program Manager ASI e costituito da CISAS, INAF/OAC e diversi partner internazionali.
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Questa settimana – quattro anni dopo la selezione ESA – DREAMS ha lasciato il CISAS di Padova, dove è stato sviluppato e realizzato, appunto, in collaborazione con INAF-OAC e ASI, per essere trasferito alla sede di ThalesGroup a Cannes. Qui è arrivato in serata, ma le operazioni formali di consegna – successive alla verifica di tutta la documentazione, in programma il 30 aprile prossimo – non avranno luogo prima del 4 maggio: è infatti prima necessario preparare la struttura, perché l’apertura di Dreams può avvenire solo in ambiente controllato (‘camera pulita classe’ ISO 7HC).

La delivery formale dello strumento e l’handover da CISAS ad ASI e da ASI ad ESA/TAS, avverrà a valle delle necessarie verifiche: incoming inspection e stand alone test (un test funzionale ridotto dello strumento che assicura del suo corretto funzionamento).

All’evento saranno presenti tutti i principali soggetti coinvolti. Per ASI, Raffaele Mugnolo (PM), Ernesto Marchetti (PA) e Simone Pirrotta (Eng.); per CISAS-Università di Padova, Stefano Debei, Carlo Bettanini (PM) Alessio Aboudan (Eng.); per INAF-OAC, il PI dello strumento Francesca Esposito, oltre al TM Cesare Molfese e a Jhon R. Brucato, che ha curato gli aspetti di Planetary Protection.

L’integrazione finale di DREAMS FM nell’EDM Schiapparelli avverrà a valle della consegna formale, presumibilmente dopo la metà di maggio.
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“Anche se non si tratta ancora della consegna formale – ha commentato il presidente dell’ASI Roberto Battiston, a margine della lecture ‘Visioni Spaziali’ tenuta lo scorso 9 aprile proprio a Padova all’aula Magna di Palazzo del Bo’ – questo è un passaggio davvero molto importante e delicato del ‘cronoprogramma ExoMars”.

“E mi fa piacere che se ne sia parlato in questo luogo così carico di storia e significato. Non nascondo – ha aggiunto Battiston – che tenere una lecture nell’aula in cui insegnava Galileo mi ha emozionato profondamente”.

Risale a quattro anni fa l’aggiudicazione della gara dell’ESA per la realizzazione di strumentazione spaziale sofisticata finalizzata a caratterizzare i parametri atmosferici di Marte. Dati come come: pressione, umidità relativa, temperatura, velocità del vento, opacità dell’atmosfera e sue proprietà elettriche.

Il tutto gestito e controllato autonomamente da una sofisticata elettronica e da un software “intelligente” che deve pilotare autonomamente tutte le misurazioni e le analisi preliminari, prima di inviarle a terra: e questo in un ambiente in cui la temperatura varia al suolo da -110 a +27 °C nell’arco del giorno marziano (ma i test si sono spinti fino a +70 °C).

DREAMS fa parte di ExoMars, programma congiunto ESA-ROSCOMOS. La configurazione del programma prevede due missioni: ExoMars 2016, caratterizzata da un Orbiter ed un Lander (EDM), che, oltre alle attività scientifiche, validerà la capacità tecnologica europea di “atterrare” su un pianeta; ExoMars 2018, caratterizzata da un Rover ESA, per la ricerca di tracce di vita su Marte e per la validazione tecnologica dei sistemi di navigazione, di mobilità superficiale e di accesso al sottosuolo tramite un trapano, realizzato in Italia, analogo a quello utilizzato sul Lander (Phile) di Rosetta.
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E’ una sfida tecnologica in cui l’Italia svolge un ruolo di primo attore grazie al contributo e al supporto dell’ASI, nonché un esempio di collaborazione sinergica tra mondo accademico, della ricerca e dell’impresa (PMI). Ma anche il risultato di una collaborazione internazionale tra l’ASI, che ha finanziato il progetto, CISAS e INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, assieme ai partener europei: Latmos (Francia), Finnish Meteorological Insitute (Finlandia), Instituto Nacional de Tecnica Aeroespacial (Spagna), University of Oxford (Inghilterra) e una PMI del centro Italia (TEMIS).

Tutto questo ha reso possibile il completamento della strumentazione in tempi estremamente contenuti per un progetto di ricerca spaziale: dal kick-of, a luglio del 2011, alla consegna del modello di volo, aprile 2015.

Fonte: ASI

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.