Dream Chaser: arriva la versione cargo

Una raffigurazione del DC cargo attraccato all'ISS (fonte: SNC)

SNC ha comunicato di aver sottoposto a NASA una versione cargo del proprio spazioplano Dream Chaser, che era stato escluso dalla competizione per i nuovi veicoli commerciali con equipaggio nel settembre 2014.
Secondo Mark Sirangelo, direttore dei Sistemi Spaziali di SNC, questo veicolo “è il migliore che esiste o che esisterà, in quanto risponde a tutti i requisiti di NASA nel campo trasporto merci”. L’annuncio è stato dato lo scorso 17 marzo nell’ambito della conferenza Satellite 2015 a Washington.
La versione cargo di Dream Chaser presenta due importanti differenze rispetto a quella manned. La prima è la presenza di un piccolo modulo di stoccaggio  che viene collegato alla sezione poppiera della navetta. Dotato di pannelli solari, questo elemento potrà accogliere carichi interni ed esterni.
In secondo luogo, le ali saranno ripiegabili, in modo da consentire al Dream Chaser di usare fairings standard da 5 metri di diametro, come quelli di Atlas 5 ed Ariane 5 (la versione manned non prevede l’incapsulamento in un fairing e di conseguenza non ha ali pieghevoli).
Secondi i vertici di SNC, questo veicolo soddisfa o eccede tutti i requisiti del programma Commercial Resupply Services 2, a partire dall’impressionante capacità di ben 5mila chilogrammi di carico pressurizzato, cui si aggiungono 500 kg di carico non pressurizzato. La navetta può anche riportare a terra quasi 18 quintali di materiale (atterrando su una qualsiasi pista di aeroporto), mentre il modulo cargo di poppa può essere stivato con 3250 chili ulteriori di rifiuti destinati ad incenerirsi quando esso viene sganciato durante il rientro.
Tra gli impieghi espressamente citati per il DC cargo, vi sono “la costruzione e manutenzione di future stazioni spaziali, dispiegamento manutenzione e recupero di satelliti, nonché la rimozione di detriti orbitali.”
Inoltre, l’uso di carburanti ed altri fluidi non tossici e non ipergolici consente di accedere immediatamente ed in sicurezza al carico rientrato dallo spazio, pochi secondi dopo il “wheel stop” sulla pista di atterraggio.
Sirangelo ha ancora aggiunto che il DC cargo beneficia dei mesi di sviluppo addizionale trascorsi tra la proposta per il programma manned (gennaio 2014) e quella per il programma cargo (dicembre 2014). “Abbiamo continuato a migliorare il veicolo. Abbiamo lavorato sulle aree che richiedevano attenzione”. Non poteva mancare una parola di speranza per il volo umano: “Sebbene ci stiamo concentrando qui sulla versione automatica cargo, tutto ciò che stiamo facendo su questo veicolo può essere trasferito ad un futuro mezzo con equipaggio”.
SNC è dunque una delle 5 aziende che hanno espresso interesse verso il programma CRS-2, insieme a Lockheed Martin, Boeing, Orbital ATK e SpaceX, che dopo un iniziale tentennamento avrebbe deciso, secondo il suo presidente Gwynne Shotwell, di partecipare alla gara con la capsula Dragon.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017