L-28: Essere umani nel segmento russo della ISS

Samantha Cristoforetti e Terry Virts in un mockup del segmento russo della ISS. Credit: GCTC
Samantha Cristoforetti e Terry Virts in un mockup del segmento russo della ISS. Credit: GCTC

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Star City (Mosca, Russia), 26 ottobre 2014—Giovedì e venerdì Terry, Anton e io abbiamo avuto la nostra ultimissima sessione nei mockup del segmento russo e nel simulatore Sojuz, rispettivamente.

Ci torneremo un’altra volta la settimana prossima per gli esami finali. Che ci crediate o no, domani inizieremo la nostra ultima settimana di addestramento.

L’esame sul segmento russo sarà il primo, giovedì. Ne ho parlato qui, quando abbiamo sostenuto l’esame come equipaggio di backup a maggio.

Ciò che è cambiato da allora è che Terry e io ci presenteremo davanti alla commissione al mattino, prendremo la busta con gli scenari e poi… faremo una pausa. È proprio così, raggiungeremo Anton nel pomeriggio per 4 ore, invece di partecipare per le 8 ore piene. È un riconoscimento del fatto che, sulla Stazione, sono in realtà i cosmonauti che lavorano nei segmenti russi, e i non russi fanno solo operazioni molto di base. O, naturalmente, le risposte alle emergenze.

Le operazioni di base comprendono, per esempio, usare il sistema di comunicazione, che è un po’ più complicato nel segmento russo, perché ci sono più opzioni di comunicazione e l’equipaggio esegue in realtà la maggior parte delle riconfigurazioni. Quando la ISS passa sopra le stazioni di terra russe, dobbiamo usare i trasmettitori e i ricevitori del segmento russo. Altrimenti, colleghiamo il sistema audio del segmento russo al segmento USOS e usiamo i canali in banda Ku o S di quest’ultimo: la voce viene poi trasmessa al Centro di Controllo di Mosca attraverso Houston (e viceversa). Visto che i passaggi VHF russi sono pochi e non molto lunghi, abbiamo tipicamente un canale Space-To-Ground [dallo spazio a terra—N.d.T.] in banda S dedicato alla comunicazione russa. Ci sono altri tre canali che possono essere usati per la comunicazione con Houston, Monaco, Tsukuba e Huntsville. A volte uno di quei canali verrà “reso privato”, per esempio per i consulti medici settimanali con il nostro medico di volo o per le conferenze settimanali con le nostre famiglie. “Reso privato” riguarda in realtà la terra: chiunque sarebbe potenzialmente in grado di ascoltare sulla Stazione da un altro modulo. Eccetto che questo sarebbe un caso estremamente brutto di galateo spaziale!

Altre operazioni di base che dobbiamo essere in grado di compiere nel segmento russo sono legate all’essere semplicemente umani: usare la toilette, prendere dell’acqua, preparare il cibo. La maggior parte delle razioni russe sono in scatolette, che devono essere soltanto riscaldate. I succhi di frutta, il té e il caffè, così come le minestre, sono invece disidratati, così dobbiamo aggiungere dell’acqua. Ciò che sto tenendo in mano nella foto è del pane: è preparato in cubetti che potete mettere in bocca interi, così non si creano briciole! E ci sono delle piccole fessure nello scaldino elettrico predisposte per quei pacchetti di pane, in modo che possiate scaldarli insieme con le vostre scatolette di cibo: certamente non il vostro pane fresco cotto dal forno della panetteria, ma non è male per una cambusa spaziale!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.