Si avvicina il lancio della sonda Giapponese Hayabusa2

Un'immagine artistica della sonda Hayabusa 2 mentre ricava un campione dal satellite "1999 JU3". Credit JAXA/Akihiro Ikeshita

La sonda spaziale Hayabusa2, della Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), alla fine del mese di settembre 2014 verrà inviata alla base di lancio del Tanegashima Space Center, presso l’isola di Tanegashima nel Giappone sud-occidentale, per essere lanciata entro la fine dell’anno 2014.

Scopo della missione di Hayabusa2 sarà quello di raggiungere un asteroide, di una tipologia che gli scienziati considerano un residuo della formazione del sistema solare, per raccoglierne alcuni campioni da riportare sulla Terra.

La sonda Hayabusa2 è stata presentata ufficialmente ai media dall’Agenzia Spaziale Giapponese lo scorso 31 agosto 2014, al termine di una programma di progettazione, sviluppo e test durato 4 anni.

Non è ancora stata stabilita la data di lancio della sonda Hayabusa2, che decollerà spinta da un razzo vettore Giapponese H-2A, ma si spera che la missione possa partire nei primi giorni di dicembre 2014, quando sarà più favorevole la finestra di lancio dalla Terra verso il satellite 1999 JU3, destinazione finale della sonda Giapponese.

Nel caso in cui non fosse possibile lanciare la sonda il prossimo dicembre 2014, eventuali altre finestre di lancio favorevoli all’incontro con il satellite 1999 JU3 si apriranno a giugno e dicembre 2015.

Il lancio di Hayabusa2 avverrà 4 anni dopo il rientro nell’atmosfera terrestre della omonima sonda Hayabusa, lanciata nel 2003, con i campioni prelevati nell’incontro avvenuto nel 2005 dell’asteroide Itokawa.

Partendo a fine 2014, Hayabusa2  effettuerà un passaggio ravvicinato alla Terra a fine 2015 per acquisire la velocità necessaria, per mezzo dell’effetto fionda gravitazionale, a raggiungere a giugno 2018 il satellite 1999 JU3, intorno a quale orbiterà per circa 18 mesi.

Una volta arrivata nelle vicinanze del satellite, la sonda Giapponese comincerà una serie di analisi a distanza per mezzo degli strumenti di cui è dotata, che comprendono videocamere, uno spettrometro ed un altimetro per la mappatura della superficie.

Da Hayabusa2 verranno inoltre rilasciati un piccolo rover di costruzione Giapponese chiamato MINERVA e un lander, MASCOT, realizzato dall’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) che avranno lo scopo di analizzare direttamente la superficie del satellite 1999 JU3.

Durante la permanenza nelle vicinanze del satellite, Hayabusa2 provvederà ad acquisire per tre volte campioni di 1999 JU3 usando una specie di cannone che, sparando contro la superficie un proiettile di rame della dimensione di un pompelmo, farà sfuggire del materiale che la sonda tenterà di catturare.

Il satellite 1999 JU3 ha un diametro di circa 870 metri ed è un asteroide di tipo C, secondo la classificazione spettrale degli asteroidi, una classe di oggetti che risalgono alle fasi di formazione del sistema solare con una composizione a base di minerali di carboniosi che, secondo i ricercatori, hanno contribuito allo sviluppo dei materiali organici, come gli aminoacidi, che si trovano sulla Terra.

Dopo aver completato l’analisi del satellite e la raccolta dei campioni, Hayabusa2 lascerà 1999 JU3 nel 2019 per ritornare verso il nostro pianeta dove giungerà nel 2020, quando, sganciando una capsula in grado di resistere ad un rientro nell’atmosfera, consegnerà i campioni di materiale estratti dalla superficie dell’asteroide nelle mani degli scienziati.

Fonte: Spaceflightnow.com.

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.