SNC abbandona il proprio motore ibrido per il Dream Chaser

Dopo che la stessa decisione era stata presa nei mesi scorsi da Virgin Galactic, anche la Sierra Nevada Corp. sceglie di abbandonare il proprio motore ibrido per il velivolo Dream Chaser.
Kathy Lueders, Programm Manager per il programma CCDev della NASA, ha annunciato che la SNC ha optato per utilizzare per il proprio velivolo un più tradizionale motore a propellente liquido invece di quello ibrido inizialmente previsto.
Il Dream Chaser avrebbe dovuto utilizzare due piccoli motori ibridi per il proprio volo, ma anche in relazione alla recente acquisizione di ORBITEC da parte della Sierra Nevada, ha fatto propendere quest’ultima per utilizzare un prodotto a propellente liquido della nuova controllata.
Probabilmente fra le motivazioni ha pesato sensibilmente anche la precedente decisione di Virgin Galactic di abbandonare i motori ibridi della Sierra Nevada per scarse prestazioni, la quale, visto l’elevato rateo di lanci che avrebbe avuto la navetta suborbitale di Sir Richard Branson avrebbe permesso a SNC di ammortizzare i costi.

L’utilizzo di un propulsore tradizionale a propellente liquido si è rivelata probabilmente per entrambi la soluzione più a basso costo, non dovendo sostituire ad ogni lancio il propulsore, cosa che sarebbe stata necessaria per i propulsori ibridi. Oltre a questo le prestazioni che avevano dimostrato di poter raggiungere questi propulsori si erano rivelate sensibilmente al di sotto di quelle di progetto.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.