L-279: Quando avete un incendio e vi è rimasto un solo display di controllo

Samantha Cristoforetti esegue un controllo di tenuta della tuta Sokol in una simulazione Soyuz. Fonte: Samantha Cristoforetti
Samantha Cristoforetti esegue un controllo di tenuta della tuta Sokol in una simulazione Sojuz. Fonte: Samantha Cristoforetti

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Star City (Mosca, Russia), 18 febbraio 2014—Questa mattina una simulazione piuttosto intensa con Anton e Terry, per gestire un incendio nel modulo di discesa della Sojuz.

Il nostro scenario è iniziato appena prima dello sgancio dalla ISS. Prima abbiamo compiuto, come di consueto, un controllo di tenuta stagna del portello, seguito da un controllo di tenuta delle nostre tute Sokol. È quello che stavamo facendo nella foto, fra l’altro, come potete forse intuire dalle tute gonfie. Se ve la siete persa, potete leggere qualcosa sul controllo di tenuta delle Sokol in questa nota del diario.

Appena dopo esserci staccati dalla Stazione, abbiamo iniziato a vedere del fumo proveniente dal pannello di controllo. Abbiamo immediatamente chiuso i caschi e spento la ventilazione nelle tute, per evitare di fare circolare prodotti di combustione tossici. Allo stesso tempo abbiamo aperto l’apposita valvola per fornire ossigeno alle tute dai nostri serbatoi di ossigeno

Abbiamo spento tutti gli equipaggiamenti elettrici, ma naturalmente nella nostra simulazione questo non ha estinto il fuoco: ci siamo dovuti preparare a disperdere tutta la nostra atmosfera nello spazio. E piuttosto rapidamente: con l’ossigeno circolante nelle nostre tute e poi fuori nella cabina attraverso la valvola di regolazione, la percentuale di ossigeno è aumentata rapidamente, avvicinandosi a quel 40% che è considerato un rischio di infiammabilità.

Quando il ritmo è così affrettato, Anton e io lavoriamo in parallelo a diverse procedure. In questo caso mi occuperei della depressurizzazione della cabina, mentre lui inizierebbe il Programma 5 per avere la Sojuz orientata e pronta per l’accensione di rientro. Tuttavia, la giornata aveva un’altra sorpresa per noi: il mio display di controllo si è guastato. Essere rimasti con un solo display ci ha obbligati a eseguire le procedure in sequenza, invece che in parallelo. Inutile dirlo, eravamo di fretta.

Anche i nostri sensori infrarossi si sono guastati, il che significa che Anton ha dovuto orientare la Sojuz manualmente e, avendo le mani impegnate, non poteva inviare alcun comando o modificare il formato sul suo display. In quel momento ho provato un piccolo strumento che non avevo mai usato prima: un piccolo “telecomando”, con cui potevo muovere il cursore sul display di Anton e inviare il comando “Enter”. Non il modo più veloce, ma oggi ha funzionato per noi!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.