Bigelow propone alla NASA i suoi moduli gonfiabili

La flotta di veicoli e moduli spaziali presentati alla NASA in due recenti report permetterà all’agenzia di raggiungere ed espandere i propri obiettivi spendendo in maniera molto piè efficace di quanto faccia oggi, secondo quanto afferma l’azienda americana Bigelow Aerospace.

I due documenti sono il frutto di un accordo tra NASA e Bigelow firmato lo scorso anno, di cui fino ad ora erano filtrati solo piccoli dettagli. I documenti non sono ancora stati resi pubblici, ma sono stati presentati in anteprima dal sito NasaSpaceflight.com. Secondo quanto riportato da Yves-A. Grondin, a conclusione dei due studi che sono serviti a identificare possibili strategie e sinergie per l’utilizzo di partner commerciali per missioni oltre l’orbita bassa terrestre, Bigelow afferma di essere in grado di poter fornire una serie di veicoli spaziali senza nessun costo di sviluppo da parte di NASA e, con il lavoro complementare svolto da altre aziende come SpaceX, Sierra Nevada e Boeing, permettere all’agenzia spaziale americana la formulazione di ambiziose missioni in orbita terrestre e oltre.

Al centro dell’offerta di moduli spaziali gonfiabili di Bigelow c’è ovviamente il BA-330. Il modulo gonfiabile è progettato con un volume interno, come si deduce dal nome, di 330 metri cubi. È in grado di ospitare fino a 6 astronauti a bordo e ogni songolo modulo è dotato di tutti i sistemi accessori necessari alla sopravivvenza dell’equipaggio: propulsori per le manovre orbitali, sistema di controllo ambientale e supporto vitale (ECLSS), pannelli solari, attrezzi per l’esercizio fisico, aree dedicate allo stoccaggio e al consumo di cibo, sistemi di riciclo e toilette. La durata operativa di progetto è di 20 anni.

Il costo di una permanenza di 60 giorni sul BA-330 si aggira sui 25 milioni di dollari, mentre un passaggio sulla capsula Dragon di SpaceX aggiungerebbe altri 26,5 milioni di dollari al conto. I prezzi includono tutti i rifornimenti previsti durante la missione, il supporto di un equipaggio della Bigelow sul modulo, l’addestramento degli astronauti e il rientro a terra di alcuni kg di esperimenti.

I rapporti della Bigelow individuano anche una serie di possibili utilizzi del modulo da parte di NASA, tra cui l’uso di due BA-330 come “stazione di servizio” in orbita bassa per stivare hardware troppo grande per la ISS, per prepararsi a missioni oltre l’orbita bassa, per l’uso come stazione medica di emergenza e per la coltivazione in orbita. I documenti presentano anche una serie di veicoli da trasporto da utilizzare per muovere i moduli gonfiabili da un’orbita all’altra o anche sulla superficie della Luna e per trasportare grossi pannelli solari e moduli di docking alle varie stazioni orbitanti. I veicoli sono dimensionati per poter essere lanciati su un Falcon Heavy della SpaceX.

Bigelow propone anche una versione del suo modulo gonfiabile utilizzabile nello spazio profondo, il BA-330-DS. Il modulo, molto simile al BA-330 avrà a disposizione anche un sistema ad acqua per la schermatura dalle radiazioni. Il BA-330-DS potrà essere lanciato in orbita bassa da un Falcon Heavy o un Atlas V-552 e, successivamente, portato in orbita lunare o altre destinazioni da uno dei veicoli di trasporto. Una versione ulteriormente migliorata del modulo, il BA-330-MDS sarà invece in grado di essere utilizzata come habitat sulla superficie di corpi rocciosi. In particolare il modulo potrebbe essere utilizzato sulla superficie lunare e, dopo l’atterraggio, essere ricoperto di regolite come ulteriore protezione dalle radiazioni.

Un’altra proposta interessante di Bigelow prende invece in considerazione il lanciatore super-persante della NASA in via di sviluppo, lo Space Launch System (SLS). Con l’SLS sarebbe possibile, infatti, lanciare in orbita bassa o oltre il modulo Olympus, una versione molto più grande del BA-330. Il modulo Olympus avrà a disposizione ben 2258 metri cubi di volume pressurizzato e sarà in grado di ospitare a bordo da 24 a 30 astronauti. Un utilizzo alternativo interessante per l’Olympus prevede addirittura un enorme airlock per poter ospitare al proprio interno alcune capsule Orion per poter compiere riparazioni ed attività extraveicolari in un ambiente pressurizzato.

Oltre a i progetti riportati da NasaSpaceflight.com, la Bigelow ha anche programmi più concreti a breve termine: nel 2015 verrà infatti trasportato sulla ISS un piccolo modulo gonfiabile per essere testato in orbita. Il modulo Bigelow Expanded Activity Module (BEAM)  verrà trasportato sulla stazione spaziale da una capsula della SpaceX durante il volo di rifornimento Dragon CRS-8.

 

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.