SLS cambierà le regole del gioco

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La scorsa settimana si è tenuta una riunione dell’Outer Planets Assessment Group (OPAG), una struttura della NASA che identifica le priorità nell’esplorazione scientifica dello spazio esterno (oltre la cintura di asteroidi), fino ad arrivare, potenzialmente, agli oggetti della fascia di Kuiper.
In questa occasione, agli scienziati è stata offerta una panoramica delle potenzialità di SLS applicate all’esplorazione senza equipaggio, ed i riscontri positivi non sono mancati.
In pratica, specie con la versione da 130 tonnellate, SLS permetterà di compiere missioni “tradizionali” in meno tempo, oppure spalancherà le porte ad una serie di iniziative sin qui inimmaginabili.
Ad esempio, la sonda Europa Clipper potrebbe raggiungere il suo obiettivo nel sistema gioviano con una traiettoria diretta, invece di doversi affidare a complicati percorsi per sfruttare l’effetto gravitazionale degli altri corpi celesti: qui il risparmio, in termini di tempo di transito, sarebbe del 50%. Analogamente, una missione di “sample-return” verso Marte richiederebbe un solo razzo, e non tre.
Ma la potenza di SLS permette a scienziati ed ingegneri di concepire veicoli più grandi e prestazionali, con più carico scientifico, ed indirizzarli verso obiettivi davvero esaltanti: l’Advanced Concepts Office di NASA ha ipotizzato una missione diretta verso Encelado, una luna di Saturno, che prelevi campioni di gas dai suoi geysers.
Negli anni passati lo shuttle ha permesso di mettere in orbita strumenti grandi come un autobus, quali il telescopio Hubble: quando che la comunità scientifica potrà contare su un vettore che avrebbe il potenziale di portare nello spazio non solo Hubble, ma lo shuttle stesso, non vi è dubbio che la spinta verso l’esplorazione ne trarrà grandi benefici.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017