Approvato disegno di legge per salvaguardare i programmi NASA

La scorsa settimana il Science Committee della Camera dei rappresentanti ha approvato all’unanimità il bill H.R. 3625 che obbligherà la NASA a chiedere un consenso legislativo prima di  poter cancellare alcuni dei principali programmi spaziali, mentre allo stesso tempo vieterà ai contractors di congelare parte dei finanziamenti federali come riserva in caso di annullamento dei contratti.
In particolare i programmi in oggetto sono la International Space Station (ISS), lo Space Launch System (SLS), il veicolo Orion (MPCV) ed il James Webb Space Telescope (JWST).

Il disegno di legge è stato proposto dal rappresentante repubblicano dell’Alabama Mo Brooks, il cui distretto include il Marshall Space Flight Center (MSFC) di Huntsville, ed è stato appoggiato da una coalizione di 15 rappresentanti tra cui 5 democratici.

Una volta tramutato in legge la NASA perderà la possibilità, come di norma possono fare le agenzie federali, di terminare unilateralmente questi 4 programmi che inoltre avranno la particolarità di poter attingere ai “termination liability funds” per poter continuare con il programma stabilito.
Usualmente quando un contractors stipula un contratto federale accantona una parte dei finanziamenti per assicurarsi una copertura in caso di annullamento del contratto, al 31 ottobre scorso i fondi accantonati per i programmi SLS, Orion ed ISS ammontavano a 507 milioni di dollari, che diverranno immediatamente disponibili per la continuazione dei programmi di sviluppo.

Il JWST, il cui lancio è previsto per il 2018, è stato incluso alla lista dei programmi da salvaguardare solo all’ultimo momento in seguito alle pressioni della repubblicana Donna Edwards del Maryland, sotto la cui giurisdizione cade il Goddard Space Flight Center (GSFC) che gestisce il programma.
Negli ultimi anni la realizzazione del JWST, che ha sofferto una serie di arresti in seguito a problemi tecnici, è stato oggetto di molte discussioni che hanno portato il Congresso ad imporre un limite di ulteriori 8 miliardi di dollari per lo sviluppo.

Naturalmente le opinioni a riguardo sono controverse, mentre Robert Lightfoot (NASA’s associate Administrator) si è espresso a favore del disegno di legge, la ex vice amministratrice della NASA Lory Garver, ora passata al settore privato, si dice contrariata perchè la possibilità delle agenzie federali di terminare i contratti è fondamentale per evitare fuoriuscite incontrollate di dollari governativi.

Il recesso unilaterale dei contratti da parte governativa è comunque un evento abbastanza raro, nell’anno fiscale 2010 per esempio sono stati terminati solo 28 contratti su un totale di 16343, pari allo 0,17%.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.