Aumentano le sonde ri-scoperte da LRO sulla Luna

Nella fase di estensione di missione in cui si trova attualmente la sonda americana Lunar Reconnaissance Orbiter, uno degli obiettivi principali rimane la scoperta e la ripresa dall’orbita dei siti di atterraggio delle sonde che in passato sono arrivate sul suolo Lunare.
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Mentre per i siti di atterraggio delle missioni umane il compito è stato relativamente più semplice e le immagini sono giunte già nei primi mesi di missione, la scoperta dei lander e dei rover che da più tempo si trovano sul suolo lunare è un compito più complicato, essendo nota la posizione di arrivo solo con una certa approssimazione.
La ri-scoperta di tali manufatti non è interessante solamente dal punto di vista storico ma può fornire informazioni utili anche sotto l’aspetto ingegneristico, geologico, fotometrico e cartografico.
Attualmente, ad esempio, il livello di approssimazione delle coordinate latitudine/longitudine sul suolo lunare è +/-15m mentre con l’utilizzo di questi oggetti, di dimensioni conosciute in zone diverse del suolo selenico, la precisione potrà essere ulteriormente aumentata.
In passato le immagini di LROC hanno già permesso di scoprire come la missione Sovietica Luna 23 fallì oppure perchè i campioni prelevati da Luna 24 fornivano dati così discrepanti rispetto alle previsioni e alle altre missioni.
Tra le ultime riprese ci sono anche Lunokhod 1 (nella foto) e Lunokhod 2, le altre già scovate sono visibili sul sito della missione: http://lroc.sese.asu.edu/news/index.php?/archives/773-LROC-Coordinates-of-Robotic-Spacecraft-2013-Update.html.

Lo sguardo di LROC (Lunar Reconnaissance Orbiter Camera) non è però solo rivolto al passato, la prossima sonda lunare cinese che arriverà sulla Luna potrà infatti avere per la prima volta una serie di riprese appena dopo l’allunaggio. Queste riprese potranno immediatamente essere comparate con le foto della medesima area prima del suo arrivo in modo da poterne studiare il suolo e la sua composizione, cosa che per ovvi motivi non è stata possibile per le altre sonde del passato.

Fonte: NASA

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.