L-411: Ancorati al braccio robotico

Terry Virts sull’APFR e Samantha Cristoforetti in una EVA simulata al NBL. Fonte: NASA
Terry Virts sull’APFR e Samantha Cristoforetti in una EVA simulata al NBL. Fonte: NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

Johnson Space Center (Houston, USA), 16 ottobre 2013—Uno degli attrezzi con cui abbiamo lavorato ieri nella piscina con Terry è l’APFR – Articulating Portable Foot Restraint (sistema di fissaggio snodato portatile dei piedi).

Potete dare un’occhiata a uno di questi nella foto che ho allegato. Come si vede, potete fare scivolare dentro i vostri stivali: ci vuole una rotazione deliberata dei tacchi per stabilire o rilasciare la connessione, così una volta dentro avete un punto di attacco rigido alla struttura. Questo è veramente utile quando avete bisogno di lavorare per un lungo periodo su una postazione, specialmente se la postazione di lavoro non fornisce molti corrimano o se avete bisogno di fare resistenza a grossi carichi (come rilasciare un bullone stretto con una coppia elevata).

Gli APFR hanno tre giunti snodati per regolare il beccheggio, il rollio e l’imbardata. Sono collegati alla struttura attraverso i WIF, che sono disponibili sulla struttura lungo tutta la Stazione. Il senso dell’APFR nei WIF (come viene ruotato rispetto a una linea di riferimento) vi dà un’ulteriore opportunità di aggiustare l’orientamento.

E naturalmente quando un membro dell’equipaggio ha bisogno di lavorare sul braccio robotico possiamo collegare un APFR all’attuatore all’estremità del braccio.

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.