Il modulo lunare di Golden Spike

La Northrop Grumman ha concluso, per conto di Golden Spike Company, uno studio di fattibilità per un nuovo lander lunare commerciale. Il lavoro è improntato alla massima automazione, semplicità e contenimento dei costi; sono stati definiti i requisiti propulsivi per le manovre orbitali, la discesa verso la Luna, la ripartenza ed il rendez-vous con il crew vehicle, approfittando degli sviluppi tecnologici intervenuti dai tempi dell’Apollo.
In base allo studio, è stato determinato che per le architetture di missione di Golden Spike vi sono molte pù opzioni per l’impiego di propellenti totalmente criogenici piuttosto che propellenti stivabili, sebbene anche questi possano essere utilizzati. I propellenti criogenici forniscono prestazioni superiori, ma sono più difficili da conservare per tutta la durata delle missioni GSC rispetto ai propellenti stivabili impiegati nel programma Apollo.
È stata anche ipotizzata una capsula di ascesa pressurizzata molto spartana (soprannominata “pumpkin” – zucca), ed uno stage di discesa con un habitat di superficie, che potrebbe essere contenuto in un diametro di 5 metri. Questo elemento di superficie può essere segmentato per isolare la polvere lunare e fornire più ampi spazi per il soggiorno e la selezione dei campioni lunari più interessanti.

L’immagine raffigura un bozzetto preliminare della capsula di ascesa e dell’habitat di superficie. I comparti pressurizzati ed i serbatoi del carburante occupano agevolmente lo spazio a disposizione. I propulsori per l’ascesa sono montati su strutture esterne che vengono ripiegate per rientrare nel “fairing” del carico pagante; il carrello di atterraggio è ripiegato verso l’interno. Notiamo anche due vedute, dall’alto e laterale, del pod “pumpkin” e dell’habitat con l’equipaggio che indossa tute a pressione.

Lander GSC

fonte: Northrop Grumman

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017