Orbcomm usera’ il Falcon 9

SpaceX e Orbcomm hanno ridefinito i termini dell’accordo riguardante l’immissione in orbita di 18 satelliti del tipo OG2 tra il 2013 ed il 2104.
Il nuovo contratto, del valore di 42.6 milioni di dollari, prevede due lanci del vettore Falcon 9, il primo con un carico di 8 satelliti per telecomunicazioni (metà 2013), il secondo con ben 10 satelliti (previsto per l’anno prossimo).
L’accordo precedente risaliva al 2009, e prevedeva l’impiego di una versione potenziata del Falcon 1, la cui produzione è cessata.È curioso rilevare come l’importo del vecchio contratto fosse lievemente superiore a quello rinegoziato lo scorso 21 dicembre.
Orbcomm conferma dunque la propria fiducia in SpaceX, a dispetto del fallimento del lancio dello scorso ottobre che si è concluso con l’immissione di un prototipo di satellite OG2 in una orbita errata.
In quel caso, uno dei nove motori del primo stadio del Falcon si spense prematuramente. In linea teorica, sarebbe bastato prolungare l’accensione del secondo stadio per raggiungere comunque l’orbita desiderata per il satellite. Ciò però non fu possibile, in quanto l’OG2 non era che il carico secondario del lancio, che invece era dedicato principalmente a portare la nuova capsula Dragon ed i suoi rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Proprio per questo NASA aveva imposto alcune misure di sicurezza supplementari per evitare che il satellite di Orbcomm potesse essere rilasciato troppo vicino all’ISS. Il carburante rimasto nel secondo stadio non fu sufficiente ad effettuare la manovra correttiva nel rispetto delle linee-guida dell’agenzia spaziale americana.
Secondo quanto riferito dal sito spaceflightnow.com, furono gli stessi vertici aziendali di Orbcomm a riconoscere di fronte ad analisti ed investitori che, se il lancio fosse stato dedicato esclusivamente al loro satellite, l’obiettivo sarebbe stato comunque raggiunto nonostante il guasto al primo stadio.

Nell’immagine, un tecnico di Sierra Nevada Corporation prepara un OG2 per il test sulle vibrazioni.

copyright: Sierra Nevada Corp.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017