Persi i contatti con Envisat

Dopo dieci anni di servizio Envisat ha smesso di inviare dati a Terra.
Il controllo missione sta lavorando per ristabilire i contatti con il satellite, anche se i tentativi eseguiti fino ad ora non hanno avuto successo.

Sebbene il satellite sia operativo da più del doppio del tempo inizialmente previsto, ESA spera di riuscire a mantenere Envisat in servizio almeno fino al lancio dei successori Sentinel.

I primi segnali di malfunzionamento sono stati registrati l’otto aprile quando il contatto con il satellite è stato perso improvvisamente impedendo la ricezione dei dati al passaggio sopra la stazione di Kiruna, in Svezia.

Subito è stato dichiarato lo stato di emergenza ed è stato richiesto immediatamente il supporto di altre stazioni di tracciamento ESA.
È stato poi istituito un team di esperiti in dinamica del volo e ingegneri per tentare di risolvere il problema.

I dati mostrano che Envisat si trova in un’orbita stabile, ma gli sforzi di ristabilire un contatto non hanno sortito alcun effetto.

Come pratica standard è stata subito aperta anche una procedura di indagine per stabilire le cause dell’anomalia che ha condotto all’interruzione delle comunicazioni.

Envisat è stato lanciato nel 2002, avrebbe dovuto terminare la sua missione nel 2007; ha orbitato la Terra più di 50000 volte inviando al controllo missione moltissimi dati e migliaia di immagini del nostro pianeta.

Si tratta probabilmente del satellite più sofisticato adibito allo studio della Terra; è dotato di 10 strumenti che riescono a raccogliere dati chiave in merito alle terre emerse, ai mari, agli oceani, ai ghiacci e all’atmosfera.

Combinando i dati di Envisat con quelli delle missioni ERS dal 1991 è stato possibile studiare e analizzare a fondo i cambiamenti climatici degli ultimi vent’anni a livello mondiale.

I dati di Envisat sono stati utilizzati da più di 4000 progetti sparsi in più di 70 paesi.
Se i problemi di comunicazione con il satellite non venissero risolti verrà attivato un piano di emergenza con la Canadian Space Agency circa l’utilizzo di Radarsat per proseguire il supporto dei progetti di ricerca e studio ancora attivi.

Il primo satellite della nuova serie Sentinel, parte del programma Europe’s Global Monitoring for Environment and Security (EGMES), verrà lanciato il prossimo anno.

Fonte: ESA.

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Filippo Magni

Appassionato di spazio, studente di ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Collabora all'amministrazione del forum come "Operations Officer". Scrive su AstronautiNEWS da maggio 2009.