Nuova vita per i satelliti NASA THEMIS: nasce la missione ARTEMIS

Due dei cinque satelliti della missione THEMIS dell’agenzia spaziale americana, parte del longevo programma Explorer, dopo aver completato gli obiettivi primari per cui erano stati lanciati nel febbraio del 2007, andranno presto a costituire una nuova missione: ARTEMIS (Acceleration, Reconnection, Turbulence and Electrodynamics of the Moon’s Interaction with the Sun) che avrà come scopo l’osservazione degli effetti del vento solare sulla Luna.

Lo scopo dell’estensione della missione THEMIS ricalca in parte quello della sua progenitrice: i cinque satelliti della prima costellazione infatti, hanno studiato per tre anni le interazioni su macroscala delle subtempeste (substorms), ossia dei grandi rilasci di energia dalla magnetosfera terrestre che intensificano le aurore boreali. Lanciati con un unico Delta II dalla Cape Canaveral Air Force Station, sono stati posizionati su orbite molto eccentriche con un apogeo pari ad un terzo della distanza Terra-Luna, ed hanno continuato a lavorare fino al 2008, quando la NASA ha proposto l’estensione della missione e la creazione di una nuova, ARTEMIS, con lo spostamento di due satelliti, THEMIS B e THEMIS C, verso la Luna.

Uno dei due satelliti, dopo due gravity assists lunari ed uno terrestre, ha completato l’inserimento in un’orbita semiperiodica di tipo Lissajous nel punto lagrangiano L1 del sistema Terra-Luna il 25 agosto scorso, mentre il secondo satellite ha completato un gravity assist lunare e si è appena inserito in un’altra orbita Lissajous, nei pressi di L2, il 22 ottobre. I trasferimenti sono stati accuratamente pianificati al fine di minimizzare il propellente residuo e massimizzare le variazioni geocentriche di velocità attraverso i vari gravity assist o “effetto fionda”.

La missione non ha solo il pregio di essere un’estensione scientifica di THEMIS, ma anche costituire la prima coppia di satelliti ad orbitare in prossimità di due dei tre punti lagrangiani collineari del sistema Terra-Luna. In particolare, lo scopo primario sarà determinare gli effetti delle particelle cariche del vento solare sul suolo lunare e la sua carica, considerando che non esiste un campo magnetico lunare apprezzabile che, come quello terrestre, protegge dagli effetti del solar wind stesso.

Dopo i primi sei mesi di missione, i satelliti, controllati dal centro spaziale Goddard e dal Jet Propulsion Laboratory, si sposteranno più vicino alla superficie del nostro satellite naturale, fino ad arrivare a meno di 100 km dal suolo selenico, quando a migliaia di km di distanza i rimanenti tre satelliti di THEMIS staranno ancora osservando le subtempeste della magnetosfera terrestre visibili nell’emisfero nord: le magnifiche aurore boreali.

Fonte: NASA

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