Nuovi tests a velocità supersoniche sul LAS di Orion

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Gli ingegneri aerospaziali dell’Ames Research Center della NASA presso Moffett Field in California, stanno conducendo una serie di tests in galleria del vento per contribuire allo sviluppo delle varie tecnologie legate all’esplorazione spaziale umana del futuro.
Tramite un modello della capsula Orion in scala 6%, completo anche dalle varie complesse parti mobili, gli ingegneri americani stanno simulando le diverse condizioni di launch abort che l’astronave potrebbe incontrare durante le primissime fasi dell’ascesa verso l’orbita al fine di caratterizzare gli effetti dei getti dei propulsori del Launch Abort System sull’aerodinamica del veicolo Orion.

Uno degli aspetti più critici e delicati del volo spaziale abitato è la possibilità di proteggere gli astronauti nei casi di  gravi guasti al pad  e nei casi di grosse avarie durante le prime fasi del lancio. Per queste evenienze, gli ingegneri della NASA hanno progettato un Launch Abort System o LAS per trasportare in sicurezza gli astronauti, seduti ancora nella capsula Orion , lontano dalla zona pericolosa per farli poi ritornare sulla Terra.

Esistono delle complesse interazioni fra i propulsori di spinta e di controllo del LAS e l’ambiente aerodinamico che deve affrontare la capsula Orion. L’esecuzione di tests  nella galleria del vento  utilizzando dei modelli in scala, è solamente uno dei mezzi a disposizione dei progettisti della NASA per comprendere meglio e spiegare queste interazioni dinamiche.

“La simulazione dei launch aborts ci aiuterà a spiegare le complesse interazioni che intercorrono fra i getti esausti dei motori di controllo più piccoli ed il vero e proprio motore di abort, più grande,” ha spiegato Jim Ross, l’ingegnere aerospaziale che è alla guida del team dell’Ames che sta sviluppando la capsula Orion assieme ai progettisti degli altri centri della NASA. “Questo è il più complesso modello per la galleria del vento che abbia mai sviluppato l’Orion Team. I dati così ottenuti ci aiuteranno a definire le aerodinamiche della capsula Orion durante la fase di ascesa.” Ha concluso Ross.

Il sistema di abort consiste in una torre posta sulla sommità di una copertura che protegge la parte anteriore di Orion durante il suo passaggio negli strati più densi dell’atmosfera. La torre è completata da un potente razzo a propellente solido, l’abort motor, costituito da quattro ugelli che è in grado di separare rapidamente Orion ed il suo prezioso carico umano dal vettore di lancio in caso di emergenza. Questa torre è equipaggiata di un motore più piccolo ad otto ugelli, collocato in cima ad essa e denominato “attitude control motor”, in grado di guidare e stabilizzare Orion durante la fase di abort. Nella galleria del vento i getti di questi motori vengono simulati tramite dell’aria compressa ad elevata pressione.

“Il nostro team dell’Ames Research Center svolge delle simulazioni che ci stanno aiutando a sviluppare una sicura tecnologia di abort durante il lancio e a risolvere le complesse interazioni aerodinamiche,” ha detto Mark Geyer, manager dell’Orion Project Office presso il Johnson Space Center della NASA di Houston. “Il team sta lavorando alla grande per contribuire ad assicurare la sicurezza degli astronauti per tutta la durata della loro missione. I tests in galleria del vento sono  cruciali per lo sviluppo del Launch Abort System e per il successo del recente Pad Abort 1 flight test.”

I tests in galleria del vento svolti presso l’Ames fanno parte di uno sforzo più grande volto a facilitare lo sviluppo della nuova capsula Orion. Gli ingegneri della NASA, inclusi quelli del Johnson Space Center di Houston e del Langely Research Center di Hampton, Virginia sono impegnati nello svolgimento dei vari tests nelle gallerie del vento sparse in tutti gli Stati Uniti.

Fonte: NASA

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)