Discovery STS-128: Nuovi test aerotermici in vista di Orion.

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Su richiesta dell' Orion Project Office due piastrelle termiche del TPS sono state trattate con uno speciale rivestimento catalitico (CC-2) e, durante le fasi del rientro, verranno monitorate per l'acquisizione di nuovi dati aerotermici.

Non è la prima volta che un test simile viene effettuato su di un orbiter, è documentato che una prima versione di tale rivestimento fu sperimentata durante STS-2, 3 e 5 ma i dati riguardanti la composizione non furono mantenuti e quindi, al fine della certificazione necessaria per la futura capsula Orion, è necessario compiere delle nuove verifiche in volo.

Questo esperimento si aggiunge al "Boundary Layer Transition (BLT)" test in cui una piastrella modificata con un bordo di 0,35 inches, intorno ai Mach 18, causerà la transizione anticipata tra il flusso laminare di aria che scorre sotto il ventre dello shuttle a quello turbolento, con un notevole incremento della temperatura della zona del TPS interessata.

Il flusso laminare garantisce un certo isolamento allo shuttle all'inizio del rientro in atmosfera in quanto l'aria, che viene compressa contro la superfice dello scudo termico, forma una specie di cuscinetto termico mantendendo relativamente bassa la temperatura delle piastrelle.

Con l'aumentare della densità dell'aria e quindi della frizione tra essa e lo scudo termico, si verifica la transizione allo stato turbolento con successivo incremento della temperatura, che comunque rimane sotto i limiti strutturali dello shuttle.

Una serie di termocoppie sono state installate per monitorare le differenze di temperatura tra la zona non soggetta al flusso proveniente dalla piastrella modificata, la temperatura della zona "downstream" in cui è previsto il massimo incremento ed infine la temperatura delle due piastrelle trattate con il CC-2.

STS-128, in programma non prima del 18 agosto, sarà una missione logistica verso la ISS e vedrà l'impiego dell' MPLM (Multi-Purpose Logistics Module) Leonardo di fabbricazione italiana.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.