XMM-Newton continua a fare scienza

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
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Il telescopio a raggi X dell'Agenzia Spaziale Europea XMM-Newton, che percorre ogni giorno un'orbita altamente ellittica attorno alla Terra, ha consentito agli scienziati europei di esaminare meglio di chiunque, fino ad ora, un buco nero supermassivo. Il buco nero si trova nel centro della galassia 1H0707-495.

Questa notizia, che sembrerebbe routine nel panorama delle conquiste astrofisiche di un telescopio orbitante, è di primaria importanza per la comunità scientifica europea.

La galassia è stata osservata durante ben quattro orbite di 48 ore ognuna: il puntamento inerziale di XMM ha consentito di mantenere un assetto fisso rispetto all'obiettivo, a partire dalle prime osservazioni di gennaio 2008.

I raggi X sono prodotti come mulinelli di materia nel buco nero supermassivo; essi illuminano e sono riflessi dalla materia prima di un eventuale accrescimento del buco nero. Proprio attraverso l'osservazione della luce in queste lunghezze d'onda è stato possibile, individuando alcune linee caratteristiche nella spettroscopia degli atomi pesanti di Ferro, evidenziare meglio di ogni altro la materia che viene assorbita dal buco nero, la velocità di spin del medesimo ed il suo campo gravitazionale.

Proprio due linee caratteristiche sono state evidenziate nello spettro del Ferro perchè mai presenti, insieme, in una galassia attiva. La loro individuazione fa pensare che la presenza di una cosi grande percentuale di Ferro nel buco nero sia dimostrata.

Queste osservazioni spettroscopiche, portate avanti dai team scientifici di XMM-Newton, hanno rivelato l'enorme velocità di spin correlata alla quantità di massa assorbibile, di circa 2 masse terrestri all'ora, quasi al limite delle capacità teoriche.

Il telescopio europeo XMM-Newton è stato lanciato nel 1999 attraverso un Ariane 5 dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese. Le osservazioni sono svolte nella fascia orbitale vicino all'apogeo della sua orbita HEEO geosincrona con periodo doppio rispetto alla rotazione terrestre. Gli specchi primari di XMM sono stati costruiti in Italia, dalla Media Lario. Il payload è costituito da 5 strumenti principali, tra cui due spettrometri.

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