Studio per eventuale utilizzo degli SSME per Ares V

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Anche se non esiste nessuna intenzione attuale di sostituzione dei propulsori RS-68B attualmente previsti per il primo stadio di Ares V con gli SSME è in corso uno studio valutativo per analizzarne le possibilità.
Il ritorno alla prima ipotesi prospettata ai tempi dell'ESAS permetterebbe innanzi tutto un ritorno a SRB da 5 segmenti anzichè gli attuali 5.5. La volontà è quella, come per diversi altri studi, di prefigurare un eventuale scenario con maggior carico utile per le missioni lunari. Ai tempi vennero scartati gli SSME per problemi di certificazione con restart in volo e in assenza di atmosfera e per costi di produzione sensibilmente maggiori. Nelle fasi successive si è quindi passati a versioni sempre più potenti per raggiungere l'obiettivo di payload previsto, fino a raggiungere gli attuali 10m di diametro, 6 RS-68B e SRB a 5.5 segmenti.
L'ipotesi di partenza dello studio prevede quindi l'utilizzo di 5 o 6 SSME al primo stadio e SRB a 5 segmenti, eventualmente implementabili con struttura in materiali compositi.
Il maggior costo dei propulsori del primo stadio (50-60 milioni di $ ciascun SSME contro i 20 milioni di $ degli RS-68B) verrebbe compensato dal non effettuare gli studi di aumento dei SRB a 5.5 segmenti e di conversione degli RS-68.
E' già stato avviato nei mesi scorsi uno studio sulla conservazione degli SSME dopo il ritiro dello shuttle preservando la possibilità di utilizzarli per Ares V e conservandoli nella Engine Facility accanto alla OPF-3 anche se per quest'ultima è prevista la demolizione.
Lo studio mira anche a capire il quantitativo di propulsori previsti per un eventuale utilizzo e alla possibilità di riaprire una linea di produzione che costerebbe circa 500 milioni di $.
L'utilizzo degli SSME su Ares V avrebbe anche delle riduzioni di costo di produzione rispetto all'utilizzo attuale in quanto verrebbe meno la necessità di riutilizzo, portando ad una riduzione della complessità e delle parti semplificandone la costruzione ed eliminando i costi di manutenzione post-volo.
Gli altri vantaggi sarebbero nel personale già addestrato per la gestione di tali propulsori con le strutture già presenti al KSC.
Un'altro possibile vantaggio degli SSME è nella gestione dei gas di scarico dei propulsori in quanto con gli RS-68B interagendo fra essi ne riducono l'efficenza e surriscaldano la parte inferiore del vettore, cosa che avverrebbe in misura minore con gli SSME dotati di raffreddamento rigenerativo anzichè ablativo, portando a diverse possibili configurazioni, più efficienti dell'attuale, nel posizionamento.
L'eventuale decisione non sarebbe comunque imminente in quanto lo studio si completerà solo nel 2009 con tutti i dati a disposizione, soprattutto sulla data definitiva di ritiro della navetta.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.